Straordinario film di Paolo Sorrentino realizzato nel 2001, anno in cui è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Siamo nel 1980 e i personaggi principali si chiamano entrambi Antonio Pisapia.
Uno è un calciatore, timido e introverso ma puro…all’apice della carriera.
L’altro è un cantante di musica leggera, spavaldo, arrogante e cinico anche lui all’apice della carriera. Li accomuna il fatto di avere il mondo ai loro piedi.
Pisapia cantante incappa in una brutta vicenda giudiziaria ed è costretto perciò a scendere rapidamente la china accontentandosi di esibirsi in piazze misere e desolate, lui abituato a grandi teatri.
Pisapia calciatore, causa infortunio molto serio al ginocchio, perde squadra, moglie e speranze. Prova ad innamorarsi di nuovo ma rimane preda delle sue ossessioni (la principale:diventare allenatore di calcio con schemi particolari).
Entrambi di fronte alla loro nuova condizione affrontano la vita con una comune cupa rassegnazione. Arriveranno quasi ad incontrarsi in una trasmissione televisiva ma uno scherzo del destino non li farà mai conoscere.
Pisapia calciatore soccomberà mentre Pisapia cantante si riscatterà all’ultimo.
Alcune curiosità: le vicende dei due protagonisti sono dichiaratamente ispirate alle vite di Agostino Di Bartolomei (indimenticato giocatore della Roma) e di Franco Califano. Le canzoni di Antonio Pisapia sono cantate da Toni Servillo e scritte da suo fratello insieme a Paolo Sorrentino.
Personalmente credo sia il più bel film interpretato da Toni Servillo, ancora meglio de “Il divo”. Intensità travolgente, profondità della voce e dialoghi meravigliosi rendono questo attore particolarmente adatto a ruoli decisamente drammatici e malinconici.
Un film assolutamente da non perdere!
Dinokinda 